Un biglietto e una benedizione

Silvio Alaimo
gesuita, cappellano del carcere di Trieste

I ricordi sono tanti. I più belli sono le giornate di vacanze a Bormio, quando in macchina, molto presto, lo accompagnavo alle sue mete preferite: al Gavia, a Bormio 2000, Madonna dei Monti, ai Forni, al Cancano, in val Viola, ecc.

Il biglietto che mi ha inviato nel 2003 è il suo dono più significativo fra i tanti. Quasi un testamento. Quando l'ho chiamato al telefono per ringraziarlo mi disse: "Silvio, ricordati, in carcere non rappresenti te stesso ma la simpatia di Dio. Ti benedico". E con quella benedizione vivo ancora di rendita... Grazie Carletto.
p. Silvio Alaimo sj