Verso la fine di settembre 2001, nell'imminenza del commiato del Cardinale Martini dalla Diocesi di Milano, mi sentii in dovere di indirizzargli una lunga lettera di saluto e di gratitudine per il suo magistero ambrosiano che tanti semi di bellezza e amore aveva gettato e aiutato a germogliare. La scrissi seguendo lo schema da Lui stesso adottato nella Lettera Pastorale "Sulla Tua Parola...", quasi rileggendo, di fronte a Lui che tanto ci aveva dato con i suoi insegnamenti, la mia vita di povero cristiano: confessio vitae, confessio fidei, confessio laudis.....
Non azzardandomi ad inviarla direttamente, mi rivolsi al caro e compianto padre Tognoni SJ perché - dopo averne preso conoscenza - la facesse pervenire al Cardinale, cosa che egli fece con grande disponibilità e cortesia.
Dopo neppure due settimane da che gli era stata recapitata la lettera, il 24 ottobre, ricevetti da Roma un biglietto autografo del Cardinale, il cui contenuto mi riempì di commozione, al punto che mi piace riportarlo integralmente:
Roma, 24.10.01
Caro dott. Piergiovanni Sempio,
ho letto con partecipazione e nella preghiera la Sua “confessio”. Lodo Dio per quanto ha compiuto e sta compiendo in Lei e nei suoi Cari.
Anche se non sempre lo percepiamo, Egli ci purifica e ci fa più autentici. La benedico e Le chiedo di pregare per me
Suo, in Cristo
+ Carlo Maria C. Martini
Non fu solo questo l'unico scambio epistolare con il Cardinale. Già minato dalla malattia e degente a Gallarate, ebbe la gentilezza di ringraziarmi per avergli inviato in dono un mio romanzo storico e lo fece - si apprezzi l'estrema finezza del gesto! - indirizzando il Suo scritto non direttamente a me, bensì alla Casa Editrice che lo aveva pubblicato, in modo da far sapere a quest'ultima che il mio libro aveva avuto il Suo autorevole apprezzamento.
Superfluo dire che conservo i suoi scritti autografi tra le mie memorie più care ma ben più preziosa è la testimonianza a Cristo che con la Sua vita, le Sue opere e la Sua stessa dipartita ha consegnato non solo a me, ma alla Chiesa intera e a tutti gli uomini di buona volontà.
Piero Sempio