Salvatore Natoli alla presentazione de "Le Cattedre dei non credenti", primo volume dell'Opera omnia di Martini





È stato presentato il 20 ottobre a Milano il primo volume dell'Opera omnia di Carlo Maria Martini, un progetto promosso dalla Fondazione intitolata al cardinale insieme alla casa editrice Bompiani.

Le Cattedre dei non credenti - questo il tema e il titolo del primo di una serie di 18 volumi - riunisce i testi di tutti gli interventi, alcuni inediti, tenuti durante le 12 edizioni che, dal 1987 al 2002, rappresentarono un'iniziativa originale di incontro con il mondo della cultura e della scienza voluta dall'allora arcivescovo di Milano.

Il Prof. Natoli dopo avere confidato che «l'incontro con Martini in occasione della Cattedra fu l'inizio di una relazione che non si è più interrotta», si è soffermato sulla natura del dialogo con i non credenti promosso dal Cardinale: non più, come nell'era preconciliare, un esercizio di apologetica per convertire l'interlocutore; e non solo, come affermato dal Concilio, un atteggiamento ispirato dalla necessità di condannare l'«errore» e non l'«errante». «Certamente Martini è stato uno dei massimi interpreti della teologia dell'ascolto promossa dal Concilio, ma ha fatto anche un passo in più, affermando che oltre il confine che ci separa dall'altro c'è un valore da riconoscere».

Questo, specularmente, è anche ciò che rende interessante il dialogo per il non credente: «È il credente che inquieta, non la dottrina. Martini non voleva convertire ma mettere l'altro davanti alla Parola, una Parola che fa bene all'uomo».