Addio a René Girard. Il suo intervento alle Cattedre dei non credenti


Il 7 novembre 1996, l'antropologo René Girard (scomparso lo scorso 4 novembre) interveniva alle Cattedre dei non credenti, quell'anno dedicate al tema "Fedi e violenze". Di seguito un breve estratto del suo intervento, disponibile integralmente nel volume appena pubblicato da Bompiani, il primo dell'Opera Omnia di Carlo Maria Martini.

«L’etnologia ha cercato per molto tempo di dimostrare la natura mitica del cristianesimo. Ha fallito, ma cionondimeno è riuscita a convincere gran parte dell’opinione e oggi anche molti cristiani sono persuasi che sia insostenibile rivendicare una singolarità assoluta al cristianesimo. La visione mitica del cristianesimo è rafforzata da tutti i sincretismi che, come la teoria di Jung, mettono l’accento sull’unità simbolica del religioso. Questa visione è falsa; e la sua falsità può essere dimostrata a partire dai Vangeli.

In essi c’è una concezione del desiderio, della violenza e dell’organizzazione sociale che consente di comprendere ciò che sono i miti e di rifiutare la loro assimilazione al cristianesimo. Quando Gesù ci ordina di seguirlo o di imitarlo, non ci chiede di adottare i suoi modi di fare o le sue abitudini personali, di cui non sappiamo nulla; è piuttosto il suo desiderio più intenso che ci chiede di assumere. Questo desiderio tuttavia non gli appartiene in proprio, poiché consiste nell’imitare il desiderio di Dio, il Padre. Gesù, insomma, è già lui stesso ciò che ci chiede di diventare».